Il decreto #CuraItalia ha previsto, per il mese di marzo 2020, la corresponsione di una indennità pari a 600 euro la in favore di alcune categorie di lavoratori autonomi, liberi professionisti, collaboratori coordinati e continuativi e lavoratori subordinati le cui attività lavorative sono colpite dell'emergenza epidemiologica da COVID-19.
Per i lavoratori sopra individuati è prevista la corresponsione di una indennità per il mese di marzo 2020 pari a 600 euro.
Per il periodo di fruizione dell'indennità in questione (che non concorre alla formazione del reddito) non è riconosciuto l'accredito di contribuzione figurativa, né il diritto all'assegno per il nucleo familiare.
I
destinatari delle indennità dovranno presentare domanda all'INPS esclusivamente in via telematica a partire dal 1 aprile.
Nella Circolare Inps 49/2020 è chiarito il regime di incompatibilità e di
incumulabilità di tale indennità con altre prestazioni previdenziali.
Sul sito Inps la procedura per presentare la domanda da parte dei cittadini
Per ultiori informazioni consultare:
Bonus lavoratori autonomi e professionisti delle Casse private.
Il Decreto Interministeriale del 28 marzo 2020 fissa le modalità di attribuzione dell'indennità, prevista dal Decreto "Cura Italia" a valere sul Fondo per il reddito di ultima istanza, in favore dei lavoratori autonomi e professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria danneggiati dalla situazione epidemiologica da Covid-19.
Il bonus pari a 600 euro per il mese di marzo potrà essere chiesto direttamente alle Cassa di previdenza privata.
Il Decreto stabilisce che il sostegno al reddito sarà riconosciuto ai lavoratori che abbiano percepito, nell'anno di imposta 2018, un reddito complessivo non superiore a 35mila euro o, ai lavoratori che abbiano percepito un reddito complessivo compreso tra 35mila e 50mila euro e abbiano cessato, ridotto o sospeso la loro attività autonoma o libero-professionale di almeno il 33% nel primo trimestre 2020, rispetto allo stesso reddito del primo trimestre 2019, sempre a causa del Coronavirus.