Spesso si afferma che senza una quota crescente di nuovi immigrati il nostro sistema di prestazioni sociali diventa insostenibile.
A sostegno di questa tesi, sono riportate le proiezioni statistiche elaborate da istituti nazionali e internazionali, che concordano sull’esigenza di un fabbisogno di nuovi ingressi di cittadini stranieri finalizzato a mantenere un equilibrio sostenibile tra lavoratori contribuenti e percettori di prestazioni sociali.
Questi presupposti autorizzano a criticare le politiche per l’immigrazione in essere e le decisioni assunte da vari governi che, a partire dal 2011, non hanno autorizzato nuove quote di ingresso per motivi di lavoro, favorendo il declino della popolazione straniera, ivi compresa quella occupata, e una crescita dei lavoratori irregolari (si vedano le Relazioni annuali 2017/18 del Presidente dell’INPS e l’audizione alla commissione parlamentare del 20 luglio 2017).
Per dimostrare la validità di queste affermazioni, gli uffici Studi e Ricerca dell’INPS hanno effettuato due simulazioni: una prima, che si propone di stimare l’effetto di un eventuale prolungamento del “blocco” degli ingressi di nuovi immigrati sino al 2040, per un saldo negativo cumulato per le casse dell’istituto di 37 miliardi; una seconda, per dimostrare il divario che si è storicamente prodotto tra i contributi previdenziali versati dagli immigrati e il potenziale di prestazioni pensionistiche maturate dagli stessi contribuenti, con un ulteriore vantaggio di 36,5 miliardi per i conti dell’INPS.
A sostegno di queste tesi, e per sottolineare l’esigenza di raccontare la “verità” in materia di immigrati e di politiche per l’immigrazione, si sono schierati un buon numero di politici, di giornalisti e intellettuali di vario genere.
Senza che nessuno di loro, peraltro, si sia cimentato nel verificare la bontà del metodo utilizzato per realizzare le stime e la correttezza delle affermazioni.
Pertanto ci siamo proposti di fare alcune verifiche dei dati richiamati con l’ausilio di altre fonti statistiche, in particolare di quelle rilasciate dall’Istat e dai Ministeri dell’Interno e del Lavoro (il Rapporto annuale del Ministero del Lavoro sugli immigrati nel mercato del lavoro italiano viene elaborato con l’ausilio di 7 fonti statistiche nazionali e internazionali) che, in materia di immigrazione e di lavoro, riscontrano un’elevata credibilità.
FONTE:
https://www.itinerariprevidenziali.it/site/home/biblioteca/pubblicazioni/documento32048828.html.